Un’anima buona in Sichuan?
Lo spettacolo del progetto Social Art per l’inclusione in scena il 4 ottobre 2020 a Officina Giovani – Prato
Alessia De Rosa, regista e, insieme a Fedora Ginanni, drama teacher del progetto, ci racconta il percorso fatto per giungere fin qui.
La parabola scenica di Bertold Brecht ci ha permesso di affrontare l’interessante tema degli opposti che vivono dentro di noi.
Ehi uomo, due anime vivono nel tuo seno
non hai scelta, entrambe sono in te
nel conflitto è la tua essenza
tieni l’alto, tieni il basso
tieni il buio, che è già luce
le due parti, sono una
Siamo mai completamente buoni o cattivi? O piuttosto in noi abitano caratteristiche e sentimenti contrapposti che di volta in volta si manifestano? La severità del cugino Shui Ta talvolta è necessaria per rimettere al centro i propri bisogni, definire dei confini opportuni e non lasciarsi travolgere dagli eventi o dalle troppe richieste esterne.
Siamo partiti il 7 settembre, e in sole 4 settimane ci siamo addentrati in un testo non facile, manipolandolo come creta per dargli forme comode per il gruppo di lavoro. Abbiamo improvvisato, ci siamo posti domande, proprio come lo stesso Brecht fa nella sua opera e, dai tanti momenti di condivisione, è nato il testo che ci ha accompagnato in scena, mantenendo nel titolo quel punto interrogativo che non fornisce risposte. Il pubblico è invitato a riflettere: la bontà che porta alla rovina è una provocazione, che non vuole scoraggiare ma stimolare.
Presto, pensate a come ciò sia attuabile! Una fine migliore ci vuole! È indispensabile!
La Social Art stessa è una provocazione, che cerca di trovare un ponte tra l’arte e la vita, portando nella vita le regole dell’arte e, nell’arte, i cambiamenti continui che avvengono nella vita.
E in questo 2020 di cambiamenti ce ne sono stati molti, che hanno portato nuove regole, nuove modalità di lavorare, nuove vie per stare in relazione, nuovi limiti e nuove possibilità per la costruzione di uno spettacolo teatrale.
Abbiamo accettato la sfida, abbiamo cercato, insieme, risorse e soluzioni, abbiamo continuato a credere nell’importanze dell’arte come strumento fondamentale di crescita personale, autoconoscenza, consapevolezza e benessere.
TRAMA BREVE
La prostituta Shen Te, unica anima buona disposta ad ospitare tre dèi giunti in Sichuan per verificare la bontà delle persone, riceve da loro una forte somma di denaro, con cui cambia vita, compra una tabaccheria ed inizia a fare tutto il bene possibile agli altri, così come è congeniale alla sua indole altruista. In breve, però, questa sua disponibilità la rende bersaglio di molti personaggi parassiti e, per non soccombere, la buona Shen Te si traveste da uomo, il cugino Shui Ta, scaltro e severo, che inizia a sistemare le cose cacciando via gli intrusi e mettendo ordine negli affari economici.
Quando però Shen Te si innamora perdutamente di Yang Sun, aviatore disoccupato, interessato più che altro al suo denaro, tutto si complica e per evitare la rovina Shen Te fa tornare Shui Ta. È possibile essere buoni con gli altri e contemporaneamente salvaguardare se stessi? Gli dèi osservano gli umani, senza interferire, senza dare risposte, lasciando che ciascuno trovi la sua strada.
PERSONAGGI ed INTERPRETI
- I tre dèi Dario Gusella, Henry Chidozie Iwuoha, Alessia Seminara
- Il capo degli dèi Sara Bonichi
- Wang, l’acquaiolo Tommaso Biscione
- Shen Te Denisa Toma
- La vedova Shin Erica Passerini
- Marito Antonio Nicoletti
- Moglie Debora Ferretti
- Il disoccupato Henry Chidozie Iwuoha
- Lin To, falegname Linda Trevisan
- Mi Tzü, padrona di casa Sara Bonichi
- Shui Ta Cristoforo Villanacci
- Il poliziotto Linda Trevisan
- Yang Sun, aviatore Leonardo Cangioli
- La signora Yang Alessia Seminara
- Mercante Antonio Nicoletti
- Moglie del mercante Debora Ferretti
- Shu Fu, il ricco barbiere Dario Gusella
in vista dello spettacolo
prova generale a Officina Giovani: la prova del palco
lo spettacolo, il 4 ottobre 2020
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